di Pietro Bondanini (amm.re 1)
L’immagine qui riprodotta è il Cerchio colorato per la “Simbolizzazione dello spirito umano e della vita delle anime” e ci mostra quanto Goethe fu capace di ragionare sull'insieme dei rapporti dei sentimenti umani, animati dalla contingenza dei fatti, e sui sentimenti umani associati a colori e suoni, il tutto, con l’armonia universale della natura di cui l’uomo stesso è parte.
Ai tempi di Goethe la scienza disponeva solo dello spettrometro e Newton ebbe la meglio per dimostrare che le sue argomentazioni erano scientifiche, mentre quelle di Goethe non superavano quelle della congettura.
Oggi, quindi, sembra che le parti s’invertono: Newton individuò la struttura corpuscolare della luce in posizione alternativa a quella ondulatoria di Huygens, mentre Goethe intuì proprio nell’emissione corpuscolare di onde luminose rapporti sensibili tra spirito, anima, suono e luci, oggi considerati propri della meccanica quantistica.
Attualmente, il tema uomo, spirito e anima [2] è il più discusso tra scienziati e filosofi atei e credenti, da una parte, coi teisti, dall’altra, che scoprono, insieme, nella scienza, le basi per una deontologia che pone l’uomo nella posizione intermedia tra l’immanenza e la trascendenza.
Goethe: Cerchio colorato per la “Simbolizzazione dello spirito umano e della vita delle anime” |
Ecco, riappare il Cerchio colorato di Goethe dove la sensibilità e la ragione si incrociano con la fantasia e la mente, attivando relazioni complementari tra senso comune e nobiltà d’animo; tra gratuità e bontà; tra bellezza e utilità.
La fantasia scorre verso la ragione dall’azzurro al fucsia (Goethe non era ancora riuscito a rappresentare la separazione tra il maleficio del viola e il beneficio del rosa), all’arancione e al color salmone, per arrivare a fondersi nel giallo.
La Sensualità scorre verso la mente dall’azzurro al verde acqua (qui invece Goethe colpisce al centro perché se, tra fantasia e ragione, la distinzione sta nelle applicazioni della realtà virtuale, tra senso e mente siamo ancora al buio per individuare il punto in cui finisce la percezione della sensibilità del corpo e l’inizio del pensiero nella mente), al verde pisello per fondersi nel giallo.
Tra Newton e Goethe, indipendentemente dal fatto che la discussione vertesse su teorie scientifiche o su congetture, la divergenza consisteva su ciò che Kant aveva già evidenziato sulla necessità di indagare le condizioni della conoscenza prima dell'oggetto stesso della conoscenza.
Goethe intendeva valorizzare l'importanza del modo in cui i fenomeni ottici si presentano ai nostri sensi, respingendo l'approccio di chi presume di valutarli in maniera oggettiva tramite strumenti in grado di misurarli.
Egli cioè non mirava a definire i fatti, riconducendoli al rapporto di causa-effetto, ma ad aprirsi allo spirito e all’anima che sono lo sfondo sul quale poggia la sensibilità del corpo umano.
Goethe si colloca nella tradizione neoplatonica, da cui lo stesso idealismo tedesco a lui contemporaneo traeva alimento. Già nel 1782 Goethe annotava nella sua autobiografia:
Il circolo di Plotin0 |
"Tutto ad un tratto, e come se fosse un'ispirazione, i filosofi neoplatonici e specialmente Plotino, mi hanno coinvolto emotivamente in modo straordinario […] e per molto tempo Plotino mi rimase aggrappato". (Goethe, Dichtung und Wahrheit, I/27, 382)
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[1] Cerchio colorato per la simbolizzazione dello spirito umano e della vita delle anime.
[2] A Parigi, il 24 e 25 marzo 2011, è stato inaugurato, con il nome di Cortile dei Gentili, il dipartimento del Pontificio consiglio della cultura presso la Santa Sede per favorire l'incontro e il dialogo tra credenti e non credenti.
Numerosi sono stati gli eventi ed incontri che possono essere rilevati sul sito http://www.cortiledeigentili.com/ e su You tube.
Da questo post occorre iniziare la conversazione perché, gli Amministratori, gli Autori e i lettori trovino un legame perché in ciascuno di noi nasca lo stato di necessità di colorare l'esistenza che è la pagina che figura qui a destra nel Menu ORDINI https://0libe.blogspot.com/p/si-e-soliti-giudicare-il-comportamento.html
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